E' NECESSARIO MANDARE A CASA I DIRIGENTI DEL COMUNE DI GELA ?

mercoledì 14 ottobre 2009

Cattiva gestione e manutenzione. Secondo sollecito. 12 mesi dopo

CALTAQUA Acque di Caltanissetta s.p.a.
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Co/so Vittorio Emanuele, 61. (93100 CL)
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fax. -0934/584700 Tel 0934/23478
Al Commissario del Comune di Gela
dott. R Greco

C/A
AL Prefetto di Caltanissetta
Al Comandante Carabinieri Gela
p.c. Al Ministro dell'interno
massmedia


Con nota del 18/12/2008, che si allega in copia, inviata agli enti in indirizzo, abbiamo reiteratamente sollecitato, anche telefonicamente (cnf. nota assunta al comune di Gela, Prot. gen. 186361 del 18/12/08), che da alcuni mesi, al civico 50 di viale mediterraneo angolo via Timoleone, vi è una enorme e permanente perdita d'acqua che stranamente fuoriesce dalle fessure dei blocchi di pietra che formano l'enorme muro che sorregge piazza calvario. L'acqua che si disperde per strada, si intuisce che, proviene dalla condotta centrale di C.V.E che tramite un'altra condotta, che scende e costeggia la discesa piazza calvario, alimenta il quartiere ospizio marino, quest'ultima sicuramente marcia. Alcuni giorni dopo, le presunte autorità preposte, ricevuto la denuncia scritta, sono intervenuti impegnandosi per circa una settimana (la Discesa dipiazza calvario Calvario è stata chiusa per lavori) scavando una enorme buca al fine di trovare la perdita...Usare il termine scandalo a Gela ormai superfluo essendo i cittadini gelesi già rassegnati. Domenica 11 ottobre 2009, arrivato a casa mi accorgo che la strada di viale mediterraneo angolo via timoleone era allagata, in barba al codice della strada, quindi, incuriosito ed insospettito, mi porto verso il muro già denunciato un anno fa e noto che dalle stesse fessure dei blocchi di pietra che sorregge un enorme peso come la strada, piazza calvario e le case ivi ubicate, fuoriesce di nuovo un enorme flusso d'acqua,mettendo in difficoltà la famiglia Cocchiaro che per entrare in casa debbono mettere gli stivali; premesso questo e per evitare di ripetere le stesse parole scritte nella relazione di cui al n° di Prot. gen. 186361 del 18/12/08, con la quale si conferma per intero il contenuto, si aggiunge: Che proprio a causa di quella perdita di acqua, giorno ___________ il quartiere ospizio marino è rimasto tutta la giornata e quasi l'intera notte senza luce, dovuto ai cavi elettrici dell'ENEL che alimentano il quartiere ospizio marino. Infatti questi sono interrati e viaggiano parallelamente alla tubazione dell'acqua che inumiditi da eventuali perdite d’acqua sono andati in corto circuito, il che ha comportato l'intervento dell' ENEL per la riparazione, per non parlare del danno che hanno subito i residenti del quartiere ospizio. Ecco lo scandalo, giorno due ottobre 2009, al civico 4 di piazza calvario, si è aperta una grossa buca e un intelligente cittadino, visto l'assenza degli organi preposti addetti, presi delle cassette di legno vuote, “conteniori di frutta”, li allocò in prossimità della buca proprio per evidenziarla ed evitare che qualche pedone, motorino, auto, o bici, finisse all'interno di quella voragine. Alcuni giorni dopo qualche sedicente funionario o luminare di candele, anziché scavare ed accertare la motivazione della voragine, prese dell'asfalto e rappezzo il buco che, quardando ad occhio nudo, si nota già il cedimento e che da un momento all'altro si forma la voragine a danno dei pedoni e della circolazione stradale dei veicoli tutti. Sabato 10 ottobre 2009, a circa 20 metri della prima, nasce una seconda voragine e ,sempre lo stesso buon samaritano, lo ha evidenziato sempre con delle cassette. Solo lunedì sera 12/10/09, verso le ore 20:30, sono intervenuti due lavoratori R.M.I. a transennare la voragine per evitare danni alle persone.
PER CONCLUDERE

VISTO i morti nella città dell'aquila e di Messina , vogliamo attenzionare tecnicamente che la strada (salita di piazza calvario), ad occhio nudo, presenta nella parte centrale della stessa una fascia larga circa 2 metri e lunga circa 150 deformata con evidente cedimento del manto stradale dovuto, si intuisce chiaramente, alla perdita d'acqua che trascina parte del sottosuolo lasciandolo del vuoto e mettendo in pericolo l'enorme muro che sorregge piazza calvario le case e la strada ed i cittadini, che se non si interviene con una urgente manutenzione straordinaria di scavo al fine di accertare se manca materiale di risulta e mettere in sicurezza l'enorme muro ed scongiurare un eventuale catastrofe cedimento del muro. Tutto ciò per colpa di sedicenti funzionari raccomandati, incapaci (cattiva manutenzione) o interessati al profitto. Per quanto sopra, invito, il commissario del Comune di Gela, il Prefetto di Caltanissetta e le autorità Giudiziaria già reiteratamente informati con nota di cui sopra ad intervenire urgentemente, aprire il fondo stradale che da viale mediterraneo sale verso il C.V.E., ove probabilmente manca il materiale di riempimento sottostante la strada, di mettere in sicurezza l'enorme muro che regge piazza calvario e le loro abitazioni. E di accertare le responsabilità di coloro che abusano del potere ed omissione contraria al dovere d'ufficio ed altro. Con riserva.

Gela, martedì 09 ottobre 2009.


Il Presidente
P.E.I. Saverio Di Blasi

lunedì 13 luglio 2009

PARADOSSO

Con stupore i soci dell’associazione ARIA NUOVA e AMICI della TERRA, sezione di Gela, hanno avuto modo di leggere attraverso il quotidiano Di Sicilia e la Sicilia di Venerdì 3 luglio 2009 “cronaca di Caltanissetta”, le testuali parole: “ IL QUESTORE Guido Marino incredulo di fronte alla mancata costituzione di parte civile degli operatori economici nel processo contro 11 estortori “NESSUNO PARTE CIVILE SONO DELUSO”.. voglio confessare il mio disagio nel dichiararmi incapace di dare una risposta a questo atteggiamento ….. ma nel momento del processo, prendere quasi le distanze mi lascia francamente incredulo….”.
“Stimatissimo questore”, anche noi per conto di tutti gli associati di ARIA NUOVA ed AMICI DELLA TERRA e di quanti sono a conoscenza dei fatti, condividiamo pienamente l’articolo di cui sopra ma viene spontaneo chiedersi come sia possibile che mentre a Caltanissetta la magistratura giustamente chiede la collaborazione del popolo a costituirsi parte civile diversamente a Gela le associazione in intestazioni, che da circa un ventennio si battono seriamente e senza scopi di lucro portando alla luce fatti di gravissima entità da qualche anno subiscono ostruzionismo da parte di qualche magistrato, un vero paradosso infatti, prova ne sia che, da qualche anno alcuni notori magistrati di gela rigettano illegalmente ogni istanza presentata dalle scrivente associazioni o anche per conto di terzi ecc..
E’ possibile che a Gela vige una legge speciale diversa dal territorio Nazionale ?.
Questa lettera nasce perchè stimolati da molti cittadini professionisti e non, delusi e insospettiti dalla magistratura di Gela che rigetta ogni istanza presentata dalle due associazioni.
A Lei spetta il dovere dare una riposta in merito a tale comportamento alle associazioni scriventi ma soprattutto al popolo gelese che non ha più fiducia della magistratura locale ecc. Distinti saluti.
Gela, 10/07/2009

Firmato
Il rapp.nte Legale Amici della Terra - Amato Emanuele
Il Rapp.nte Legale Aria Nuova Gela - Saverio Di Blasi

lunedì 1 giugno 2009

Richiesta d'incontro con il Procuratore della Repubblica di Gela - Dott.ssa Lotti


Ass. Aria Nuova Onlus
Vico Ruggeri n. 1 - 93012 Gela
www.arianuovagela.blogspot.com
Ass. Amici della Terra Onlus
Vico San Nicola - 93012 Gela


Alla Procura della Repubblica di Gela
alla c.a. della dott.ssa Lucia Lotti

depositata in cancelleria sabato 23/05/2009
OGGETTO: RICHIESTA INCONTRO.

I sottoscritti Amato Emanuele e Di Blasi Saverio, rappresentanti legali rispettivamente delle associazioni “Amici della terra” e “Aria Nuova”, CHIEDONO alla V.S. Ill.ma di voler fissare un incontro con una delegazione, composta dai rappresentanti del direttivo delle predette associazioni, in considerazione del fatto che, da circa un ventennio, risultano massicciamente impegnati nella tutela ambientale (vedasi al riguardo la ordinanza di ammissione della costituzione di parte civile nel proc. Pen. 98/02 R.G.N.R. mod 21, a firma della dott.ssa. Stefania Galli, Giudice Tribunale di Gela, ove si da atto dell’impegno profuso dalle citate associazioni). Detta richiesta, si intende precisare, scaturisce dalla necessità di interloquire circa alcune condotte poste nell’ultimo periodo in essere da alcuni pubblici ministeri componenti di codesta Procura, cosicchè, chiariti i dubbi e/o gli equivoci, si possa riprendere quel rapporto di serena fiducia che deve necessariamente intercorrere tra le parti interessate, soprattutto alla luce dei compiti statutari ed istituzionali che ciascuna delle predette parti intende e/o deve cercare di realizzare nel pieno rispetto della legge e della stessa immagine della magistratura. Fiduciosi di essere riscontrati inviano distinti saluti.
Gela, 23 maggio 2009
In Pefetta fede

Il Rapp. Legale - Ass. ARIA NUOVA Onlus
p.e.i. Saverio Di Blasi
Il Rapp. Legale - Ass. Amici della Terra Onlus
Geom. Emanuele Amato

mercoledì 13 maggio 2009

SOLLECITO - Alla Procura della Repubblica - Gela e al Ministro Alfano

Alla Procura della Repubblica di Gela
Dott.ssa. Lucia Lotta

Al Ministro di G. e G.
Angelino Alfano

Oggetto: Lettera di sollecito.

a seguito dell’istanza di cui all’art 335 c.p.p., depositata presso codesta procura in data 28 Febbraio 2009, avente per oggetto: “fornitura dell’acqua FECALE”, nociva e tossica alla salute e distribuita ad uso alimentare a tutta la popolazione di Gela e paesi limitrofi, in spregio all’art 32 della costituzione …
Fa presente che da quando è stata depositata l’istanza sopra citata sono trascorsi sessanta giorni e pur avendo sollecitato verbalmente e telefonicamente, a tutt’ora non viene riscontrata la nota in censura .
Duole evidenziare, a dir poco, l’ostruzionismo di chi viene pagato con soldi pubblici e viola dolosamente le leggi dello stato.
Per quanto sopra, sollecita la prima ed invita il Procuratore, a cui è diretta la nota, a voler attivare il Suo potere affinchè venga rilasciato come diritto costituzionale di ogni cittadino il certificato più volte richiesto e valuti la reiterata e dolosa situazione, ormai notoria a tutti gli iscritti dell’associazione (400 soci professionisti e non) ed alla popolazione tutta messa a conoscenza dei fatti sopra citati.
Certo, non vi è chi non si accorga che ... non fa ben sperare quanto agli esiti della vicenda, avendo avuto cura di definire copia e incolla ad ogni istanza ricevuta...., pur tuttavia ciò esula dall’odierno thema decidedum ecc ....
Fiducioso attende.


N.B

Tengo a precisare che nulla a che dire
con l’attuale procuratore ed altri magistrati
da poco insediati a gela.

Con Perfetta Osservanza
ASSOCIAZIONE ARIANUOVA Onlus
Il Presidente - p.e.i. Saverio Di Blasi

venerdì 17 aprile 2009

ACQUA TOSSICA PER I GELESI!

FINALMENTE DOPO ANNI DI CONTINUE SEGNALAZIONI DA PARTE DELLA SCRIVENTE ASSOCIAZIONE QUALCUNO HA DECISO DI PARLARE DEL PRINCIPALE RISCHIO PIORTATO DALLE ACQUE "POTABILI" DISTRIBUITE AI CITTADINI DEL COMPRENSORIO DI GELA: I TRIALOMETANI. CENTINAIA DI DENUNCIE, RICHIESTE D’ANALISI, VOLANTINI FINORA SONO STATI IGNORATI COLPEVOLMENTE DA SINDACI, MAGISTRATURA, PRESIDENTI DI PROVINCIA, ASL e ARPA-DAP. ADESSO, QUALCOSA SI DICE. MA L’IMPRESSIONE CHE SI RICEVE DALLE ASSURDE ED INSENSATE DICHIARAZIONI DEL SIGN. BUTTIGLIERI, RESPONSABILE LOCALE ASL, SUL NOTIZIARIO DI CANALE 10 E’ LA STESSA CHE ABBIAMO DA TEMPO: NON CAPISCONO NIENTE. E’ PALESE INFATTI CHE IL SIGNORE DI CUI SOPRA NON SAPPIA DI COSA STA PARLANDO; E’ ALTRETTANTO PALESE DALLA ASSENZA DI INTERVENTI E DI IDEE MANIFESTATE CHE POLITICI, SANITARI E MAGISTRATI NON SI RENDANO CONTO DEL GRAVE RISCHIO PER LA SALUTE UMANA. SE CI AVESSERO DATO RETTA TANTI ANNI FA TANTISSIMI GELESI AVREBBERO ANCORA UNA BUONA SALUTE O SAREBBERO ANCORA IN VITA. INVECE QUI SI CONTINUA A MORIRE NEL NOME DELLA LEGGE E NEL NOME DELL’IGNORANZA DI CHI OCCUPA POSTI PUBBLICI DI POTERE PER COLLOCAZIONE POLITICA E NON PER MERITI. ADESSO C’E’ UNA TORNATA ELETTORALE ALLE PORTE E SERVE UN ALTRO ARGOMENTO PER PRENDERE PER IL CULO I GELESI, VISTO CHE SULL’ACQUA E’ GIA’ STATO DETTO TUTTO IN PASSATO SENZA RISOLVERE NIENTE. VOGLIAMO CON LA MASSIMA UMILTA’ INSEGNARE AI MAGISTRATI LOCALI CHE L’ATTENTATO ALLA SALUTE PUBBLICA E’ UN REATO PERSEGUIBILE D’UFFICIO, CHE IL SINDACO È IL PRIMO RESPONSABILE DELLA SALUTE PUBBLICA IN CITTA’ E CHE CHI HA IL COMPITO DI VIGILARE E NON HA dolosamente VIGILATO NONOSTANTE LE NUMEROSE SEGNALAZONI E’ AUTORE DI DIVERSI REATI CIVILI E PENALI PER NESSUNO DEI QUALI E’ MAI PARTITO UN AVVISO DI GARANZIA. COMUNICANDO CHE SIAMO PRONTI A DENUNCIARE ANCORA LE MANCANZE DEI NOSTTRI POLITICI, DEI RESPONSABILI SANITARI, DELLA RAFFINERIA DI GELA, UNICA RESPONSABILE DEL RISCHIO FORMAZIONE TRIALOMETANI, E DELLA MAGISTRATURA INVITIAMO IL SINDACO ROSARIO CROCETTA E IL SIGNOR CALOGERO BUTTIGLIERI A LASCIARE I RISPETTIVI INCARICHI IMMEDIATAMENTE. LA VITA DEI GELESI NON E’ UN FAVORE POLITICO E NON E’ BARATTABILE CON VOTI. AUGURANDO AI SOGGETTI CITATI LA PEGGIORE DELLE SORTI GIUDIZIARIE RIPRENDIAMO LE NOSTRE ATTIVITA’ DI DENUNCIA IN ATTESA CHE LA GIUSTIZIA quella sana FACCIA LA SUA COMPARSA IN QUESTA CITTA’-
ASSOCIAZIONE ARIANUOVA ONLUS
IL DIRETTIVO

venerdì 20 marzo 2009

A BUTERA AI CONFINI DELLA CITTA' DI GELA NASCE L'ECOMOSTRO DI PROPRIETA' DELLA ECO 2000 srl con sede a SIRACUSA, FERMIAMOLI ALTRIMENTI MORIREMO TUTTI

Una discarica di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi potrebbe nascere presto in contrada San Nicola, in territorio di Butera, al confine con Gela.Sono duecentomila i metri cubi di materiale che si potranno conferire nell’arco dei 21 anni di vita previsti per l’attività del sito. Solo 71 mila metri cubi il volume riservato ai prodotti ritenuti senza rischio ambientale. La maggior parte dunque dovrebbe riguardare i rifiuti pericolosi.L’azienda che si accinge a costruire la discarica è la Eco 2000 srl di Siracusa. Giovanni Cacioppo, consigliere provinciale dei comunisti italiani, venuto a conoscenza del progetto per il quale la regione ha disposto la valutazione di impatto ambientale, ha presentato una mozione da discutere nel prossimo consiglio. Fa notare che la discarica contrasta con il piano provinciale dei rifiuti speciali e soprattutto ricorda il no dell’assessorato provinciale all’ambiente pronunciato nel 2007, per una zona dove nemmeno i cittadini sono a conoscenza di quello che sta per nascere. Incredibilmente lunga la lista dei materiali inquinanti contenuta nei documenti allegati al progetto. Si va dall’arsenico, al mercurio ai metalli pesanti. Ed ancora: catalizzatori esausti e fanghi contenenti sostanze pericolose, rifiuti di chimica organica, pitture, vernici, smalti, sigillanti, inchiostri e altri residui non conosciuti. Si teme insomma la nascita di un colossale ecomostro in un’area come quella Gelese dichiarata già da tempo ad alto rischio ambientale. Cacioppo che di fare chiarezza. Per questo vuole un dibattito in aula dove la giunta provinciale venga a riferire nei minimi dettagli. Il progetto della discarica risale agli inizi del duemila. Non tutti lo ricorderanno, ma fu lo scomparso consigliere comunale gelese dell’MPA, Rocco Celona, a denunciare per primo il pericolo di una discarica al confine tra Gela e Butera e a parlare del tentativo di forze oscure che intendono trasformare questo territorio in pattumiera della Sicilia.

lunedì 9 marzo 2009

Quotidiano LA SICILIA, DI SICILIA, VIDEO UNO Canale 10 Radio Gela.

Le colture agricole prodotte sui fondi agricoli adiacenti al petrolchimico entro un raggio di almeno 5 km, sono inquinate.

Questi sono i risultati di perizie condotte dai periti della Procura delle Repubblica di Gela che hanno operato nel corso di una lunghissima attività d’indagine inerente ad un procedimento penale che si è appena concluso con l’assoluzione dell’ex dirigente ENI Frediani. Gli inquinanti sono di chiara origine industriale trattandosi prevalentemente di sostanze unicamente riconducibili ad emissioni tipiche delle lavorazioni di petrolio e di pet coke in particolare.

Altri periti durante lo stesso processo hanno dimostrato il nesso fra la tipologia di inquinanti trovati in frutta e verdure e le emissioni dei camini del petrolchimico. Vanadio, nichel, IPA, acido solforico vengono immessi in atmosfera dai camini inquinano l’aria e ricadono sulle piante provocando diversi tipi di traumi alle stesse, con danneggiamento delle produzioni e inquinamento delle derrate alimentari.

L’associazione Aria Nuova, che ha prestato gratuitamente le proprie professionalità ai contadini che hanno denunciato e si è costituita esse stessa parte civile nel processo, non intende accettare così passivamente la sentenza e contesta numerosi vizi di forma durante l’iter processuale e una interpretazione davvero anomala dei risultati delle perizie tecniche. Si attende di prendere visione degli atti e delle motivazioni che hanno indotto il giudice ad una sentenza di questo tipo per decidere come agire per tutelare in primo luogo la salute di tutti i cittadini Gelesi e non e in secondo luogo il lavoro e le produzioni di numerosi agricoltori che nel corso dei 7 anni di processo sono stati ingiustamente accusati di usare pratiche agricole non corrette che hanno generato quella forma di inquinamento.

L’ENI inquina, e questo è ampiamente emerso; i contadini operano indipendentemente l’uno dagli altri e usano tecniche agricole diverse su colture diverse, ma subiscono lo stesso tipo di danni. Questo basta a far pensare che la causa deve necessariamente essere un'altra e qualsiasi cittadino, guardandosi attorno, non troverebbe altra causa se non i camini della Raffineria di Gela. Ma oltre che basandosi su un processo intuitivo, questa verità è venuta fuori con dati chiari!

L’evidenza dell’innocenza dei contadini è attestata anche dall’osservazione che tutti possono constatare, che gli stessi danni denunciati dai contadini sono riscontrabili visibilmente in piante cresciute spontaneamente nella stessa area ma fuori dai fondi coltivati, e quindi immuni da eventuali contaminazioni da fitofarmaci. Qualche esperto consultato dai legali dell’ENI ha anche avanzato il sospetto che alcune forme di inquinamento potessero avere come causa le ceneri dell’ETNA. E su queste i legali dell’imputato hanno basato parte dell’arringa finale.

Aria nuova, per quanto non sorpresa dalla sentenza, si dichiara fortemente delusa. E’ l’ennesimo colpo che cittadini onesti sono costretti a subire sotto gli occhi di tutti. E’ l’ennesima volta in cui il Comune di Gela, la Provincia di Caltanissetta, e le altre istituzioni politiche e Sanitarie, pur portate al corrente dei fatti, non hanno assistito ne in Tribunale ne in altre sedi i cittadini, mostrando l’ormai consueto disinteresse verso tutte quelle tematiche che riguardano la salute pubblica.

A questo punto, visto che a quanto pare i responsabili dell’inquinamento sono gli agricoltori e l’ETNA, è dovere d’ufficio delle autorità procedere contro gli autori dei reati e rimuovere le cause che attentano alla salute Pubblica. Se non lo fanno sono da ritenere complici del reato!

Il Direttivo